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SINDACATI DIVISI SU PORDENONELEGGE

I sindacati si dividono anche su Pordenonelegge. La Cgil intende dimostrare? E’ proprio così giusto, ribatte la Cisl, che si utilizzi una vetrina di Pordenone e del suo territorio per propagandare e chiedere giustizia di un interesse particolare sebbene legittimo? Sì a «momenti e piazze in cui ci si ritrova a discutere, confrontarci, porre dubbi e domande, ma non usare come una grancassa; ovvero se possiamo continuare a non valorizzare o soltanto in qualche modo ostacolare, limitare e danneggiare (anche agli occhi dei foresti) le belle e giuste cose che un gruppo di persone, istituzioni, associazioni hanno saputo costruire nel territorio, con intuizione e capacità negli anni, facendole divenire grandi magari con limitati mezzi economici», è la riflessione del segretario provinciale della Cisl Lorenzo Pellizzon. «Dimostrare davanti alla Campionaria o a Pordenonelegge, se da una parte mette a disposizione un palco alla contestazione, da un’altra crea confusione e in qualche modo danneggia, pone in secondo piano, le cose buone o meno buone che si tentano di tenere in piedi da queste parti». Anche le rassegne di grande qualità e spessore come Pordenonelegge «possono fare la loro parte» per il rilancio dell’economia. «Sbaglia chi ritiene che Pordenonelegge, le Giornate del cinema muto, Le voci dell’inchiesta, Dedica, il corso di geopolitica, Pordenonepensa e la Settimana sociale siano di destra o di sinistra: sono rassegne, momenti di cultura, di pensiero, di esempio che riescono ad unire schei, libri, pensieri, progetti e pensieri». Per la Cisl, insomma, meno «chiasso: ascoltando nascono le proposte».