SINDACATI, QUOTIDIANAMENTE IMPEGNATI A TUTELARE TUTTI I LAVORATORI
A poche ore dalla vicenda che ha coinvolto alcuni lavoratori del Bangladesh occupati in Fincantieri, Cgil, Cisl e Uil della provincia di Gorizia scendono in campo per dire basta alle sterili generalizzazioni e ribadire la necessità che tutti – forze politiche in primis – si impegnino nel risposte soluzioni concrete. "Stiamo assistendo – commentano per le tre sigle, Paolo Liva, Umberto Brusciano e Giacinto Menis – ad un avvilente scontro politico che strumentalizza i lavoratori ed il mondo del lavoro, in un gioco al massacro alimentato da chi non sa far altro che parlare di soluzioni, senza però entrare nel merito dei motivi e delle ragioni che di fatto hanno portato alla situazione attuale".
"A costoro – chiariscono Liva, Brusciano e Menis – vorremmo far presente che molti soggetti, a partire dalle organizzazioni sindacali, ma anche il Comune di Monfalcone, la Prefettura e la stessa Fincantieri sono da tempo impegnati attivamente, anche attraverso il patto di legalità, per intervenire sulle situazioni ai margini dell’irregolarità, se non dell’illegalità". Sarebbe troppo lungo – prosegue la nota unitaria – elencare le iniziative ed i protocolli siglati in questi anni e per altro oggetto anche di una conferenza stampa, durante la quale Cgil, Cisl e Uil hanno denunciato le condizioni di lavoro subite in alcune ditte d’appalto. "Sono disarmanti e deludenti – rincarano Liva, Brusciano e Menis – le dichiarazioni rilasciate in questi giorni dai rappresentati della politica locale: dov’erano quando noi cercavamo misure di intervento? Cosa facevano?". I tre sindacalisti vanno tuttavia oltre, chiarendo l’impegno sempre espresso dalle parti sociali nei confronti di tutti i lavoratori, indipendentemente dall’appartenza geografica, per garantire la legalità. "Forse – si legge nella nota – erano i nostri rappresentanti politici ad essere troppo impegnati a stigmatizzare la presenza della comunità bengalese nelle piazze, piuttosto che a trovare soluzioni alle maglie dell’illegalità sul lavoro: ci fa piacere che oggi si siano aperti gli occhi su questo problema".
Resta il fatto – per Cgil, Cisl e Uil – che, nonostante attorno ad un’azienda come Fincantieri (che produce oltre il 50% del pil della provincia) gravitino situazioni borderline, molte sono le aziende dell’appalto che si comportano correttamente sotto i profili fiscali e retributivi. "Occorre – sostengono Liva, Brusciano e Menis, plaudendo anche all’operato della magistratura per le indagini effettuate – affinare alcuni strumenti e presidi che già esistono, sapendo che l’episodio di questi giorni è soltanto uno degli esempi che devono tenere alta l’attenzione sul mondo del lavoro". "Ogni giorno – proseguono i tre sindacalisti – siamo impegnati a contrastare la prassi di tenere nel cassetto la lettera di licenziamento per le donne che decidono di avere un figlio o i fallimenti programmati i cui costi vengono scaricati sulla collettività: questo per dire che purtroppo gli assedi alle tutele sono molto ampi". "Noi continueremo con la nostra azione quotidiana – concludono. Non riteniamo necessari altri luoghi diversi da quelli che già esistono per trovare soluzioni alle garanzie dei lavoratori. Ci attendiamo che gli attori attuali agiscano con maggiore determinazione, sperando di trovare un alleato anche nella politica, oggi più impegnata a litigare che ad agire".
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg