SINDACATO PRONTO A MOBILITARSI
"A partire da oggi pensiamo si debba reagire per dare un indirizzo al paese. La questione delle questioni è la vicenda fiscale. E tagliare le tasse sul lavoro dipendente e pensioni e’ la via maestra della ripresa economica". Così il Segretario della Cisl. Raffaele Bonanni dal palco allestito per la festa dei lavoratori svoltasi quest’anno a Rieti, il capoluogo sabino scelto "come luogo simbolo di tutte quelle realtà italiane in cui è necessario ripartire con progetti di crescita del territorio e del Paese".
"Non si vedono tagli alle spese e non si vedono tagli alle tasse e’ inutile girarsi intorno, Nessun governo al mondo per rilanciare l’economia carica di tasse i cittadini. Non c’e’ ripresa se non si interviene sui punti focali di ciò che può produrre ricchezza".
Oltre a chiedere al governo di tagliare le tasse sul lavoro dipendente e sui redditi da pensione, "la Cisl chiede di sterilizzare le tasse sulla benzina, il credito di imposta per chi investe, una lotta senza quartiere all’evasione fiscale e di vendere i beni di Stato che ammonterebbero a 500 miliardi. Su tutto ciò riteniamo di lavorare a iniziative in tutto il paese nei prossimo giorni. Siamo sicuri che questo porterà ad un nuovo clima nel paese" .
"Basta, basta" incalza dal palco il Segretario della Cisl commentando l’atteggiamento dell’esecutivo di fronte alla crisi e la decisione di affidare a tre tecnici il tema dei tagli alla spesa pubblica.
"Questa mattina apprendiamo che i tecnici, che hanno tutti i poteri nessuno escluso, appaltano i loro poteri ad altri tecnici. Il governo fa ricorso a coup de théâtre come il governo precedente. Siamo al subappalto delle responsabilita’. I tecnici che interpellano altri tecnici. Spero non si sia entrati in una logica di fuochi pirotecnici invece che di un governo silente ed efficace".
"Vogliamo l’Europa unita, con un governo politico che è l’unica occasione per rilanciare la nostra economia" ha inoltre sottolineato auspicando che "diventi lotta di popolo quella di darci un governo politico europeo che faccia diventare più forte il popolo europeo e italiano . Per uscire dalla crisi gli europei devono darsi questo obiettivo e per uscire dalla crisi gli Italiani devono sostenere questo obiettivo altrimenti saremo governati da tecnici delle banche e i risultati sono sotto i nostri occhi. Dobbiamo unirci quindi reagire alla crisi che è tale per mancanza di cambiamento. Non dobbiamo più affidarci a singoli politici o tecnici che siano – sottolinea osservando che "l’idea che una persona possa risolvere problemi irrisolti da 20 anni è la malattia che ha corroso la democrazia italiana ed europea. Questa è un’idea falsa e pericolosa. E’ nella cooperazione, nella responsabilità e nel coinvolgimento della gente che si trova la forza morale per andare avanti"