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SPENDING REVIEW, CRESCE LA MOBILITAZIONE

“Il decreto sulla spending review così com’è proprio non va”. I segretari regionali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl alzano i toni della mobilitazione per chiedere modifiche sostanziali al provvedimento messo a punto dal Governo definendo “Inaccettabili i tagli lineari al personale”. Già dalla prossima settimana partiranno sit‐in, presidi e manifestazioni davanti alle Prefetture ed ai grandi ospedali del FVG: “i lavoratori pubblici saranno in piazza per protestare contro i tagli lineari previsti dal governo e per chiedere una riorganizzazione concertata degli enti e dei servizi pubblici, come definito nell’Intesa del maggio scorso”.
Per i tre segretari è infatti inaccettabile il taglio del 10% agli organici delle amministrazioni: “ancora una volta si impongono misure indiscriminate e inefficaci che creano grave danno a lavoratori e cittadini.
Non c’è selettività nel taglio, non si tengono in considerazione le specificità delle diverse amministrazioni, di quelle che hanno già subito riduzioni di personale o di quelle che sono sottoposte ai patti di stabilità o alle norme del patto per la salute. In molti enti, come le agenzie, gli enti previdenziali o le autonomie locali, si rischia la paralisi organizzativa. In molti altri, come ministeri e aziende sanitarie, una riduzione secca dei servizi”. A creare allarme tra i lavoratori pubblici, la questione degli esuberi che apre un enorme problema di equità: “la mobilità, anche quella fra enti, così come i relativi criteri e condizioni devono essere contrattate e decise insieme ai lavoratori”.
“E poi con questo decreto si tagliano indistintamente tutti i profili professionali: senza fare attenzione alle competenze che servono a rendere più moderni e veloci i servizi. Non c’è ombra di riorganizzazione. Ma solo il rischio di una voragine nel sistema di welfare, anche in FVG, una regione dove in termini di riduzione occupazionale i lavoratori del pubblico hanno già dato molto ”. In sanità per esempio, rimarcano i sindacati, “dove un’ulteriore sforbiciata alla spesa non farà altro che scaricare gli effetti negativi sui cittadini costretti a pagarsi privatamente le prestazioni che il ssr non riuscirà più a coprire (ticket, diagnostica, visite specialistiche solo per fare alcuni esempi). La soppressione dei posti letto non è certamente un problema solo dei lavoratori pubblici, così come l’eliminazione nei territori dei presidi dello stato e della giustizia quali i tribunali, le prefetture e le questure. Le deleghe del mercato del lavoro e della formazione professionale con tutta la partita delicata della gestione degli ammortizzatori sociali non riguarda solo l’accorpamento delle Province che ne vengono private.
Come sindacati non possiamo accettare la contrapposizione pubblici/privati voluta evidentemente dal Governo con il provvedimento relativo ai prepensionamenti degli statali contrapposti ai lavoratori esodati.
“Vogliamo che il decreto venga cambiato nei passaggi parlamentari. I tagli agli organici devono essere dirottati sulle consulenze, sulle esternalizzazioni e sugli appalti poco trasparenti che costituiscono la vera zavorra della spesa pubblica”. Se c’è stato qualche segnale positivo su acquisti e razionalizzazione degli immobili, comunque “il governo ha dimostrato troppo poco coraggio”.
“Per questo metteremo in atto una mobilitazione regionale e territoriale, per far modificare come sempre in questi anni norme e provvedimenti ingiusti. Una mobilitazione per cambiare la Pa e non per lasciare a casa i lavoratori”..

Cgil Fp Cisl Fp Uil Fpl
Mafalda Ferletti Pierangelo Motta Luciano Bressan