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Trader Spa chiude lo stabilimento: cinquanta dipendenti senza lavoro

La Trader Spa di Remanzacco chiuderà i battenti il 31 dicembre. La notizia è stata data ai dipendenti, una cinquantina in tutto, ieri nel corso di un’assemblea sindacale. Per i dipendenti, si preannuncia un anno di Cigs per cessata attività e, quindi, la mobilità. Hanno lottato con tutte le loro forze, sono scesi in piazza brandendo striscioni, fischietti e bandiere, per difendere il loro posto di lavoro e un’azienda operativa sul territorio da oltre un trentennio e leader nel campo della produzione di fili speciali per la saldatura, hanno scioperato e hanno chiesto aiuto alle istituzioni. Non è bastato.
Ieri in un’assemblea cui era presente il segretario generale della Fim Cisl di Udine Sergio Drescig hanno appreso le notizie. «Ci hanno comunicato – riferisce un dipendente – che dalla fine dell’anno lo stabilimento sarà chiuso e noi che già da 20 mesi siamo in cassa integrazione a rotazione, dopo un anno di Cigs per cessata attività saremo in mobilità. Per una cinquantina di famiglie, soprattutto di Remanzacco e dei comuni limitrofi, si aprono prospettive sconfortanti: si tratta di persone che hanno un’età media di 35-40 anni, non hanno una specializzazione e, nel 30 per cento dei casi, sono donne. Come potranno trovare una nuova occupazione?» si è interrogato uno dei dipendenti rivolgendo un appello alle istituzioni locali per chiedere misure a sostegno di queste famiglie.
I lavoratori della Trader si sono salutati così ieri, scambiandosi gli auguri di Natale con le lacrime agli occhi al termine di un lungo periodo in cui, nonostante la continua minaccia di tagli al personale hanno continuato a sperare. L’attività della Trader fa capo a un prodotto d’eccellenza e, come più volte evidenziato in passato, le problematiche dell’azienda non erano determinate dalla mancanza di commesse ma da problemi finanziari che rendevano difficile perfino l’acquisto delle materie prime. Il passaggio della Trader alla Italfil di Padova e il conseguente trasferimento di reparti e macchinari ha progressivamente mutato le prospettive per lo stabilimento di Remanzacco.
«L’abbiamo vissuta come una lenta agonia – ha spiegato uno dei dipendenti, un progressivo smantellamento, che si è compiuto facendo precipitare in una situazione difficilissima una cinquantina di persone».
«Prima di Natale – spiega Giuseppe Mazzotta della Fiom—Cgil ci sarà un incontro in Confindustria nel corso del quale si discuterà della situazione e delle misure da mettere in campo».

(dal Messaggero Veneto – articolo di Alessandra Ceschia)