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TRASPORTI NEL MIRINO DEI SINDACATI

Trasporti nel mirino delle organizzazioni sindacali, con Filt Cgil e Fit Cisl che chiedono, con una lettera congiunta, un incontro urgente tanto all’assessore Riccardi, tanto all’ad del Gruppo FS, Moretti. Sul tavolo due questioni spinose e distinte, vale a dire i tagli annunciati da parte della Giunta sul Tpl e il progressivo disimpegno del Gruppo Fs dal trasporto merci in Friuli Venezia Giulia.
Sul primo fronte, Filt e Fit hanno chiesto ieri un incontro all’assessore regionale con l’obiettivo di capire meglio come stanno le cose e scongiurare la scelta dell’Esecutivo di snellire di 10-15 milioni il budget dedicato al Trasporto Pubblico Locale. “Si tratta – spiegano per le categorie di Cgil e Cisl, i segretari Danilo Gortan e Lilli Bigoni – di una scelta estremamente negativa, qualora risultasse confermata: i tagli in un settore di grande valenza sociale andrebbero, infatti, a colpire non solo le fasce della popolazione che oggi pagano già alto il conto della crisi, ma anche i servizi e l’occupazione”.
Tuttavia, a preoccupare i sindacati non è solo il Tpl, ma anche il trasporto merci, ormai in gravissima difficoltà, stante il progressivo depotenziamento della rete ferroviaria, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti con porti, interporti, consorzi industriali e singole aziende. “Quello che denunciamo – spiegano sempre Gortan e Bigoni – è l’ormai manifesto disinteresse del Gruppo Ferrovie dello Stato nei confronti della nostra regione e questo nonostante le continue richieste di rilancio del traffico merci sia da parte delle istituzioni che delle imprese”. In una lettera unitaria – già inviata da Filt e Fit all’ad Moretti (e a tutte le forze politiche regionali) con il sollecito di convocare un tavolo ad hoc – i sindacati rincarano: le decisioni adottate per i nostri territori sono in contrasto con la volontà più volte espressa dall’amministratore delegato di dare nuovi input al trasporto ferroviario delle merci in un’ottica di integrazione modale. Da noi – prosegue la nota – assistiamo, viceversa, non solo ad un ridimensionamento drastico, se non alla chiusura, di scali, come quello di smistamento di Cervignano (l’unico del NordEst), ma anche al depotenziamento degli impianti di Villa Opicina e di Campo Marzio, con ricadute negative facilmente immaginabili. “Ci sembra paradossale – concludono Gortan e Bigoni – che il Gruppo FS rinunci ad un territorio come il Friuli Venezia Giulia, mentre tutto il resto – istituzioni, imprese e sindacati – vanno nella direzione opposta, ovvero quella di fare della regione una piattaforma logistica all’avanguardia”.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg

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