TUTTI IN CAMPO PER COOPCA
Ci saranno, come ci sono sempre stati in questi mesi, anche i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl Alto Friuli e Uil con le rispettive sigle di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs, all’incontro promosso domani, sabato 24 ottobre, ad Amaro dai sindaci dei comuni interessati dalla difficile vertenza Coopca. “Poi però, non appena arriverà l’attesa omologa al concordato prevista pe il 29 ottobre, attendiamo l’annunciata convocazione del tavolo operativo intersettoriale del quale ci siamo fatti promotori ad inizio ottobre” precisano unitariamente Villiam Pezzetta, Franco Colautti e Ferdinando Ceschia per le rispettive sigle sindacali.
“Il nostro sostegno e la partecipazione a qualsiasi iniziativa utile alla tutela e salvaguardia dei lavoratori di Coopca come quella dell’autoimprenditorialità – aggiungono – non mancherà mai come non è mancata in questo terribile anno. Stiamo lottando su tutti i fronti affinché l’allarmante dato degli esuberi previsti, 400 su oltre 630 dipendenti, sia ridotto il più possibile, nell’interesse dei lavoratori coinvolti e dell’intero tessuto sociale del territorio. Per questo – ricordano Pezzetta, Colautti e Ceschia – abbiamo invitato nelle scorse settimane la Regione e tutte le categorie economiche e le istituzioni locali a farsi parte attiva di un percorso congiunto in grado di creare per tempo le condizioni utili ad un rapido riassorbimento di chi perderà il proprio posto di lavoro”.
Cgil, Cisl Alto Friuli e Uil hanno così proposto al vice-presidente Bolzonello l’organizzazione di un tavolo operativo aperto ad amministrazioni locali, associazioni di categoria del mondo cooperativo, dell’industria, dell’artigianato e del commercio, enti operanti sul territorio (Innova FVG e Cosint) attraverso il quale iniziare ad abbozzare attività formative utili al ricollocamento, riqualificazione e riconversione professionale dei lavoratori, parallelamente alla previsione di riutilizzi delle strutture di Coopca, non solo il CEDI ma anche gli spazi del vicino centro commerciale interessando magari i proprietari degli immobili.
“Pur credendoci sino all’ultimo e sostenendo tutti gli sforzi che si stanno mettendo in campo per il salvataggio di più negozi possibili – spiegano i rappresentanti dei sindacati – siamo consapevoli che questa vicenda lascerà una ferita occupazionale non indifferente al territorio. E noi non vogliamo rassegnarci. Crediamo che solo dall’impegno di tutto il panorama economico locale si possa trovare altre soluzioni valide a recuperare quante più professionalità possibili tra i lavoratori che stanno rischiando il proprio posto”.