UFFICI POSTALI IN MONTAGNA: QUESTIONE ANCORA APERTA
di Franco Colautti, Segretario Generale Cisl Alto Friuli
Gemona, 20.7.2009
Fa indubbiamente piacere che il Sindaco di Tarvisio intervenga nuovamente sulla questione dell’apertura degli uffici postali.
Non possiamo che condividerne le preoccupazioni ed affiancarci a lui nella denuncia della situazione.
Spiace però dover ricordare che, in occasione dell’affollato convegno organizzato a Tolmezzo il 27 giugno 2008 dalla Cisl dell’Alto Friuli e dalla SPL CISL regionale con tema “Il servizio postale in montagna tra chiusure e prospettive, per una nuova rete di servizi alle comunità” cui hanno partecipato tra gli altri il Segretario generale nazionale della SLP CISL, Mario Petitto, ed il Country Manager Nord Est di Poste Italiane, Enrico Menegazzo, abbiamo dovuto registrare la totale assenza delle forze politiche locali, sindaci in primis, Carlantoni compreso.
Ricorderà il Sindaco che, personalmente, l’avevo più volte invitato a partecipare all’iniziativa proprio allo scopo di fare fronte comune per sollecitare azienda e regione ad adottare provvedimenti che consentissero di superare le molteplici criticità del servizio.
Il problema degli uffici postali in montagna è quindi, e purtroppo, una questione tutt’ora aperta.
In tempi di grandi cambiamenti, mentre il mondo attraverso la globalizzazione diventa piccolo, il nostro “piccolo mondo”, le valli, i paesi, le borgate delle nostre montagne, sono sempre più desolate: lontane dalle vie di traffico, con rilevanti difficoltà di occupazione, con una popolazione sempre più anziana e sola.
Questi luoghi vedono ridurre costantemente la rete di servizi: tutto chiude, riduce, trasferisce.
Anche il più radicato e presente servizio, quello postale, è oggetto di una radicale riorganizzazione che si traduce in riduzioni di orario, chiusure, ridimensionamento. L’economia di tali scelte si scontra con l’attenzione che dobbiamo, tutti, ad un presidio umano, storico, morale.
La montagna non è una “zona marginale”: è un luogo di legami, di storie, di economie, degne di rispetto ed attenzione, non solo di pensiero ma anche, e soprattutto, strutturale.
La Cisl dell’Alto Friuli rinnova quindi l’appello per il mantenimento ed i rafforzamento del servizio postale nei territori montani: un servizio importante, di fondamentale rilievo sociale, destinato in particolare alla popolazione più debole ed anziana.
In tale delicato contesto, la Cisl dell’Alto Friuli è anche particolarmente sensibile alle problematiche dei lavoratori di Poste Italiane, e conferma e rinnova il suo sostegno alle politiche che la SLP CISL ha in questi anni portato avanti, con determinazione, impegno e competenza.
E’ dal territorio, dall’attività di tutela che quotidianamente le RSU SLP CISL svolgono in modo costante e continuo, che si pongono le basi del cambiamento e si individueranno soluzioni concrete ai problemi dei lavoratori.
Pari opportunità, tutela della qualità della vita, contro la precarietà, per dare un senso alla riorganizzazione e per governare la liberalizzazione, sono obiettivi raggiungibili attraverso un sindacato più forte e più libero.
Anche alla Regione chiediamo di porre in campo iniziative concrete per evitare razionalizzazioni improvvide e chiusure senza appello, ad esempio ripristinando il finanziamento a tale scopo destinato, ma inopportunamente cancellato.