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UN ERRORE CANCELLARE LA SCUOLA DELLA P.A.

Intervento pubblicato sul Messaggero Veneto
Riteniamo un errore la recente decisione della Giunta regionale di cancellare il progetto relativo alla scuola di alta formazione per la Pubblica Amministrazione. Una scelta – a nostro avviso – sbagliata e controproducente per una regione che si pretende virtuosa. Vale, infatti, la pena di ricordare che l’ambizioso progetto, oggi azzerato con un colpo di spugna, nasceva sotto la Giunta Illy per rispondere in modo completo al processo di riforma della macchina burocratica e di riorganizzazione istituzionale delle autonomie locali e del sistema sociosanitario. Si trattava – e per quanto ci riguarda, continua ad esserlo – di un’idea strategica, condivisa dalla Cisl, ma anche da un’ampia rete di soggetti, dai Comuni alle aziende sanitarie, dagli enti di formazione all’ Università.
Le sfide delle riforme, compresa quella istituzionale, che questa Giunta vuole affrontare non riguardano soltanto i livelli della governance e la gestione degli stessi, ma necessariamente devono interessare anche tutto il personale, quei 40mila dipendenti che oggi costituiscono l’ossatura della macchina amministrativa del Friuli Venezia Giulia. Vale a dire che non ci può essere riforma che tenga senza un’adeguata valorizzazione delle risorse umane. Entro questo quadro continua a collocarsi il progetto della scuola di alta formazione della P.A.: una scuola, pensata sul modello d’eccellenza di Maastricht, all’altezza delle sfide che si pongono con le preannunciate riforme, e con l’obiettivo di creare figure professionali di primo livello. Ma attenzione: figure professionali necessarie non solo ad innalzare la qualità e le prestazioni del sistema, in chiave competitiva, ma anche a sostituire tutte quelle consulenze dispendiose, di cui la regione si sempre servita. Credo che tutti siamo d’accordo nel ritenere che le consulenze esterne rappresentino una spesa eccessiva, parliamo addirittura di milioni di euro sui bilanci regionali, e che vadano ridotte al minimo. Ci piacerebbe sapere quali siano le alternative della Giunta, soppressa la scuola della P.A. E quali siano le proposte anche per la formazione del personale. Sapendo bene che oggi l’aggiornamento annuo somministrato in pillole ai dipendenti non risponde certamente alle esigenze di competitività del sistema, condividiamo e ci associamo alle preoccupazioni espresse ieri anche dal presidente dell’Anci, Pezzetta. Confondere la scuola in questione con un “poltronificio” è un grave errore. Un conto, infatti, è trovare la formula giusta per la sobrietà gestionale, un altro è la necessità di avere a disposizione uno strumento operativo in un settore strategico come quello della formazione del personale. Si discuta pure di come ritarare il progetto; si apra anche su questo delicato tema un confronto, ma non si azzeri tutto in modo affrettato e dietro cattivi suggerimenti. Quello della scuola di alta formazione della P.A. resta un progetto di straordinaria portata per il Friuli Venezia Giulia, un’operazione che, non solo ha già una fitta rete di rapporti intessuta e programmi individuati, ma anche, se portata avanti, non richiederà risorse aggiuntive, potendo disporre anche delle risorse contrattuali assegnate alla formazione e riqualificazione del personale della PA, fino ad oggi spese solo in parte per un aggiornamento inadeguato. Aspettiamo, dunque, che la Giunta ci proponga alternative valide e credibili, essendo la materia in questione oggetto contrattuale e che il progetto possa essere quanto prima rimesso in discussione entro un apposito tavolo di confronto.
Giovanni Fania – Segretario Generale Cisl Fvg