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UN PIANO DI CONFLUENZE DELLE SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO NEL FRIULI VENEZIA GIULIA DA FAR PAURA

Il riordino dei cicli della secondaria di secondo grado sta attanagliando le province della regione, dovuto soprattutto al fatto che le soluzioni contese e non, si apprendono dai giornali. Cosa certamente sbagliata, in quanto, viene estromessa la partecipazione a scelte che possono essere lette di parte.

In prima istanza le province, giustamente rivendicano il diritto di predisporre per i loro cittadini una offerta formativa che garantisca la più amplia scelta di indirizzi previsti dalla riforma e che non penalizzi porzioni di territorio in favore di altri.
Dall’altra la regione Friuli Venezia Giulia e l’Ufficio Scolastico Regionale che in base alle richieste deliberate dalle province e dal Consiglio scolastico provinciale (tutt’ora ancora vigente ma mai interpellato), devono garantire la distribuzione equa dei nuovi percorsi di studio. In sostanza una emanazione di atti formali dovuti.

In prima battuta, quello che le OO.SS. denunciano, sono le decisioni intraprese con atti che non rispettano gli iter istituzionali, il mancato coinvolgimento delle parti sociali, la mancata discussione nelle sedi opportune, le decisioni unilaterali, stanno creando forti perplessità tra gli addetti ai lavori e incrementano l’incertezza delle famiglie che in queste ore si accingono all’iscrizione dei propri figli nei nuovi percorsi del II grado. Un ripensamento è la garanzia per non disperdere quando fino ad oggi le scuole hanno costruito e speso, vedi la grande dotazione laboratoriale delle sperimentazioni nazionali sull’informatica e linguistica nei licei e la dotazione all’avanguardia tecnologica dei tecnici e dei professionali.
Non si può esercitare il diritto di decidere sul destino delle nostre scuole, dei nostri figli e dei lavoratori incardinati, senza una pressoché minima discussione ovvero solo con incontri tra istituzioni o conferenze di servizio. Era cosa buona in democrazia, considerato che la “riforma” del secondo ciclo, cancellerà la storia positiva delle nostre scuole superiori, coinvolgere tutti, a partire dai docenti, dagli studenti. Invece la dovranno subire.
All’assessore Molinaro, il quale afferma che con i nuovi indirizzi, cresceranno il numero dei docenti, vogliamo ricordargli che con la riduzione del monte ore generalizzata, con l’accorpamento delle classi di concorso, con l’innalzamento del numero degli alunni per classe e con il taglio di quasi 8 miliardi di euro alla scuola, dovrà dimostrare nei fatti tale affermazione.
Infine, la critica più forte la esprimiamo nei confronti del Direttore regionale dott.ssa Beltrame, che era sicuramente a conoscenza dei piani di riorganizzazione delle scuole del II ciclo, predisposte dalle province. Non ha prodotto quanto le relazioni sindacali esplicitavano negli accordi sottoscritti. Ha deciso nel bene e nel male a prescindere dai suoi obblighi che gli derivano dalla rappresentanza legale di quell’ufficio.
Nel merito, il piano di dimensionamento, considerato anche le forti perplessità, sia degli enti predisposti, sia della popolazione va rivisto, chiediamo lo slittamento, per dare la possibilità alle scuole, di predisporre una riorganizzazione condivisa e non da paura, perché il prezzo di un eventuale fallimento, dovuto a questo “modus operandi” lo pagherà la scuola, chi vi opera, le famiglie e soprattutto gli studenti.

5 marzo 2010

CISL SCUOLA FVG 
Donato Lamorte 

FLC CGIL FVG
Natalino Giacomini