UN SINDACATO PER UN’ECONOMIA RESPONSABILE
I temi dell’economia al servizio dell’uomo, dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale d’impresa è stato al centro di una partecipata due giorni di formazione promossa dalle Fai e Filca Cisl dell’Italia del Nord, che ha visto coinvolti i propri quadri dirigenti.
A Lignano Sabbiadoro (Ud), con la complicità di docenti universitari e rappresentanti del mondo culturale quali: Aldo Carera, Presidente di BiblioLavoro, Mons. Adriano Vincenzi, Presidente della Fondazione Toniolo- Verona, Sergio Parazzini e Marianna De Luca entrambi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e del direttore del Centro Studi di Firenze Giuseppe Gallo, si è aperto un dibattito (presieduto dai segretari regionali delle due categorie, Claudia Sacilotto e Gianni Barchetta) a tutto campo su questi temi in divenire e che interessano da vicino anche il Sindacato.
Punto di partenza della giornata conclusiva, il rapporto tra impresa italiana e profilo etico, è stato tracciato dalla professoressa Marianna De Luca della Cattolica di Milano. Se – è stato chiarito – negli ultimi quindici anni si sono moltiplicate le iniziative nel campo della responsabilità sociale, è altrettanto vero che nuovi casi di violazioni dei diritti umani e di sfruttamento del lavoro sono emersi con prepotenza, dimostrando che "fino a quando comportamenti economici sostenibili non saranno premiati dai mercati e sostenuti dai governi, azioni senza responsabilità continueranno ad ottenere contratti, tagliando la strada e ricercando profitti ad ogni costo". C’è ancora molto da fare, dunque, ed è necessario il contributo di tutti.
L’appello alla condivisione delle responsabilità è dello stesso segretario generale della Fai Cisl, Augusto Cianfoni, secondo cui "nell’attuale stagione di crisi economica e morale, ogni componente della società deve rimettere al centro delle proprie responsabilità virtù civiche capaci di ridare alla politica, alle istituzioni, alle relazioni sindacali, una decisiva cultura della sussidiarietà e della partecipazione". Di più: occorre – stando sempre alle parole di Cianfoni – che le parti sociali sappiano corredare i ricorrenti protocolli contrattuali di un codice etico su cui fondare affidamenti capaci di favorire le buone imprese rispetto a quelle in cui le dinamiche capitalistiche assumono il profilo dello sfruttamento e dello svuotamento dei diritti.
A declinare, è anche il segretario generale della Filca Cisl, Domenico Pesenti, che ha chiarito come per le imprese la responsabilità sociale e il bilancio sociale debbano cominciare ad essere elementi chiave per selezionare le stesse aziende, diventando, ad esempio, fattori di privilegio nell’assegnazione degli appalti. Punto irrinuncibile – per il numero uno della categoria del legno e dell’edilizia – anche il pieno coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte e nella vita dell’azienda. "La vera responsabilità sociale – spiega Pesenti – è fatta assieme ai lavoratori: senza la loro partecipazione l’azienda nega se stessa". E poi il monito che viene dalla Filca: responsabilità sociale non significa solo rispetto delle norme, ma deve trovare linfa anche in un mercato ben regolato dove i furbi vengono puniti e dove l’unico obiettivo non può essere il profitto. Un ruolo decisivo in questa partita deve essere giocato anche dal Sindacato, chiamato a stimolare la partecipazione alla vita aziendale, e che deve essere presente nelle fasi difficili e soprattutto elemento di coesione sociale per il Paese.
Se – ha concluso Cianfoni – i responsabili delle imprese e i rappresentanti sindacali sapranno valorizzare questa partecipativa disponibilità e l’etica sarà riconquistata da ogni ambiente in cui si eserciti una rappresentanza di interessi, allora l’Italia e l’Europa potranno tornare a fregiarsi del titolo di "patria comune" fondata sulla giustizia e sulla coesione sociale.
Ufficio stampa Cisl FVG