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VERPLAST, PRESTO L’ACCORDO SULLA CASSA

Da Il Messaggero Veneto Il problema rimane quello delle retribuzioni non ancora liquidate. È quello che è emerso nell’assemblea dei lavoratori della Friulana Verplast con i sindacati: allo studio le proposte dell’azienda per il futuro dello stabilimento, ma per i lavoratori e i loro rappresentanti la questione da chiarire è principalmente quegli stipendi non ancora versati. In settimana vertice a Trieste per la cassa integrazione straordinaria. «La settimana scorsa – spiega Gianni Piccinin della Fim Cisl – abbiamo incontrato la proprietà che ci ha comunicato l’ipotesi di aprire una nuova società, una new co, nella quale verrebbe presa una parte dei lavoratori, mentre il resto rimarrà nella vecchia». Il progetto prevede il passaggio di 11 nel nuovo soggetto, mentre 13 rimarrebbero alla Friulana Verplast. «Abbiamo obiettato – prosegue Piccinin – che siamo in assenza di un piano commerciale che ci dica come si intende portare avanti questa nuova azienda, quali sono i margini e i costi. Non ci sono stati detti. E poi è da capire che cosa si intenda fare per le retribuzioni non ancora versate per i lavoratori che passerebbero alla nuova società». Mancano ancora la metà di aprile, maggio, giugno «e tra poco – sottolinea Piccinin – anche luglio. Finché non ci sono garanzie su questo – sottolinea – qualsiasi tipo di accordo è un problema». Di positivo c’è che entro la settimana dovrebbe essere sottoscritto a Trieste l’accordo per la cassa integrazione straordinaria. Lunedì l’esponente della Fim Cisl ha incontrato gli addetti illustrando le proposte dell’azienda e anche le prospettive: “I lavoratori alla fine sono stati con il sindacato – prosegue – e vogliono capire quali rischi ci siano, rispetto alle retribuzioni che non sono ancora state versate e il tfr, nell’andare in una nuova società». Lavoratori con famiglia e che si trovano in difficoltà senza lo stipendio mensile evidenzia Piccinin. Dopo l’accordo sulla cassa straordinaria, ci sarà un nuovo incontro con la proprietà: «Ai lavoratori abbiamo detto che è nostra intenzione riconvocare la proprietà perché ci illustri che cosa intendono fare per le vecchie retribuzioni e il piano commerciale». Un incontro che Piccinin conta possa esserci tra fine agosto e i primi di settembre. «Mi auguro che vengano con le idee un po’ più chiare – conclude il rappresentante dei lavoratori – perché la gente ormai non ce la fa più, ha paura di perdere i soldi».