La Fisascat di Udine: “Inacettabile la scelta dell’UGL di sottoscrivere un accordo che, in cambio di nulla, consente di fatto all’azienda qualsiasi iniziativa di licenziamento”
Procedura di mobilità alla "Vigile San Giorgio Srl"
Il 12 Maggio ’10 la ditta “Vigile san Giorgio srl” apre a distanza di tre mesi una seconda procedura di mobilità dichiarando un esubero di personale pari a 15 dipendenti.
E’ stato aperto il tavolo di discussione con Filcams, Fisascat, e Uiltucs, si sono svolti tre incontri, l’ultimo avvenuto mercoledì 30/06/2010 dove in rappresentanza della Fisascat-Cisl era presente Diego MARINI insieme alle due RSA, Anna CHIUCH e Marcello FERAGNOLI.
LA VIGILE SAN GIORGIO SRL conferma di aver sottoscritto un accordo di mobilità con un sindacato non confederale e tantomeno firmatario del CCNL.
In tale accordo si decide di procedere alla messa in mobilità di 15 lavoratori in base al criterio prioritario riferito alle esigenze organizzative e produttive aziendali.
Durante l’incontro l’azienda ha dichiarato che attualmente non presenta esuberi, ed a seguito delle richieste delle OO.SS. non ha prodotto nemmeno un piano industriale, in quanto non sa cosa accadrà nell’immediato futuro.
I rappresentanti dei lavoratori dichiarano che giornalmente l’azienda riccorre a straordinari in quanto non si riesce a coprire tutti i servizi attualmente in atto.
Questo atteggiamento risulta lesivo delle normali relazioni sindacali.
Secondo la Fisascat, inoltre, nell’accordo si prevede l’attuazione della nuova turnazione 5+1, che se pur con le dovute precauzioni apre la strada ad un definitivo cambiamento della turnazione (6+1+1) fin ora applicata ai lavoratori dell’istituto di vigilanza all’indirizzo.
Ricordiamo che ultimamente l’OO.SS. UGL ha dichiarato di aver effettuato incontri con Questura, Prefettura e il presidente della provincia per lamentare la difficile situazione e porre problemi sulla sicurezza che mostra il settore della Vigilanza Privata.
Riteniamo incomprensibili le ragioni per le quali questo sindacato in pochissimi giorni sia passato dagli incontri e denunce con le Istituzioni, alla sottoscrizione di un accordo che, in cambio di nulla, consentirebbe all’azienda qualsiasi iniziativa di licenziamento senza tener conto del futuro dei lavoratori.