UDINE STA BENE IN STRADA: IL PROGETTO PILOTA FA PASSI IN AVANTI
Ottimi risultati per il progetto sperimentale “Udine sta bene in strada”, progetto pilota, primo nel suo genere in Italia. L’’iniziativa è stata avviata un anno fa dai Sindacati Pensionati SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil nazionali e di Udine con il supporto del Centro Antartide e la collaborazione del capoluogo friulano.
In particolare, il progetto si inserisce nella nuova campagna nazionale “Siamo tutti pedoni” finalizzata – quest’anno sotto lo slogan facciamo “un passo avanti” – alla promozione della “camminabilità” delle nostre città per renderle più sicure, sane, accessibili, vivibili e sostenibili.
Obiettivo: sperimentare un modello di lavoro interdisciplinare ed intersettoriale.
Il progetto unisce le competenze e le attività degli Uffici Tecnici Comunali (Progetto O.M.S. Città Sane, Ufficio Agenda 21, Agenzia Politiche ambientali e gestione energetica) e le rappresentanze locali dei Sindacati dei Pensionati promotori, insieme ad altri attori cittadini e si inserisce tra le azioni messe in atto dall’Amministrazione per la promozione della salute e di un invecchiamento sano e attivo agendo anche sul fronte della sicurezza e della vivibilità in strada.
Popolazione anziana in movimento
Gli Over 65 residenti nella città di Udine sono più di un quarto della popolazione, quasi 26.000 persone, e di queste una crescente percentuale manifesta disagio o difficoltà nel muoversi a piedi in città anche per piccoli spostamenti. È invece ormai riconosciuto a livello scientifico come l’abitudine di camminare, possibilmente a passo sostenuto, anche solo per pochi minuti al giorno, ha un effetto benefico sulla prevenzione di malattie quali diabete di tipo 2 (riduzioni del 35-50%), fratture dell’anca (meno 36-68%), Alzheimer (meno 20-35%), ma anche sul benessere psicofisico; senza contare i vantaggi sociali che lo spostarsi a piedi ha sulle relazioni che si riescono a sviluppare in città.
Attività e interventi concreti
Lo sviluppo del progetto prevede la realizzazione in via sperimentale di attività e interventi che da una parte avranno la finalità di migliorare l’accessibilità in città, e, dall’altra, promuoveranno la socialità e vivibilità degli spazi pubblici in città per tutti, in un’ottica di benessere. Tali attività sono realizzate con l’obiettivo di mettere a punto un modello di lavoro che costituirà la base del Tavolo permanente da attivare presso la Pubblica Amministrazione per la promozione concreta di questa visione.
previsti in questa prima fase sperimentale si svilupperanno nel corso del 2019 e si concentreranno su due aree: una nel centro storico, Piazza San Cristoforo, e una in periferia, Quartiere Aurora e via Cividale, dove si integreranno con le attività del progetto CESBAMED e nel progetto di riqualificazione EXPERIMENTAL CITY.
Un approccio innovativo
Il progetto si sta via via sviluppando con un approccio innovativo che prevede il coinvolgimento attivo della popolazione con la finalità di migliorare il territorio attraverso la creazione di reti, l’attivazione di relazioni fra i diversi attori territoriali e soprattutto un dialogo permanente fra Istituzioni, Sindacati e gli altri attori territoriali (dagli operatori sociali alla scuola, dai negozianti all’Università, dall’associazionismo ai residenti, ecc…) per ragionare su luoghi e modalità di intervento per migliorare la città.
Le prossime iniziative
In questi mesi sono state organizzate passeggiate di quartiere e altre iniziative di incontro oltre ad un’indagine sulla percezione della vivibilità degli spazi pubblici delle due aree coinvolte nel progetto.
Diverse le iniziative in programma per le prossime settimane: dall’organizzazione di laboratori per i bambini della scuola primaria “A. Friz” e della scuola secondaria di I grado “E. Bellavitis” ad interventi di urbanismo tattico temporaneo (il ripensamento di alcuni spazi attraverso la costruzione e la creazione di arredi o altre modifiche all’organizzazione urbana di rapida realizzazione e a basso costo) fino all’animazione delle aree con visite guide o iniziative culturali ma anche, ad esempio, valutare con l’Università la valorizzazione per i cittadini di giardini come quello dell’ex-sede della Banca d’Italia piuttosto che quello di Palazzo Antonini-Cernazai sede del Polo umanistico e della formazione.