UN PO’ DI CHIAREZZA SULLA VICENDA PARMALAT
Già nel lontano gennaio 2013 la FAI CISL organizzò un convegno titolato proprio ‘una filiera del latte per il Friuli VG: utopia o necessità?’ per dire dell’urgenza e della necessità di costruire una filiera locale ma, a causa delle liti tra i soggetti economici interessati e le associazioni di categoria e anche a causa della assenza dell’allora politica regionale, non se ne fece un bel nulla!
La FAI Cisl, quindi, non si è limitata a una difesa parolaia e sterile della friulanità, ma alla friulanità voleva dare corpo e sostanza. La FAI voleva rilanciare, e non solo difendere, Latterie Friulane per il portato occupazionale, economico e sociale ma anche per il portato simbolico-identitario in quanto più che mai azienda territorio con tutto il valore aggiunto che ciò rappresenta.
E’ purtroppo l’assenza imprenditoriale e politica nostrana che, in troppi casi, ha portato a soluzioni che vedono l’intervento di imprese e capitali non friulani. A dire il vero Parmalat è presente nella nostra regione dal lontano 1999, anno in cui rilevò l’allora Torvis di Torviscosa, salvaguardandone non solo l’occupazione ma anche il prestigioso marchio locale.
La tanto sconvolgente vicenda delle aflatossine del giugno 2014 danneggiò l’immagine positiva degli allevatori friulani, fece crollare le vendite dei prodotti a marchio Latterie Friulane e diede il colpo mortale al progetto del Gruppo italiano Granarolo, che si disinteressò dello stabilimento di Campoformido e della sorte degli allevatori.
Per tornare ai giorni nostri, fa piacere che la vicenda aflatossine si sia rilevata una bolla di sapone, ma un dubbio resta: chi e perché avrebbe alimentato tutto questo?
Parmalat ha rilevato Latterie Friulane in una fase difficilissima e si è impegnata a rilanciare i prodotti locali friulani, aumentando i volumi produttivi e l’occupazione. Inoltre, pur avendo concentrato le produzioni di Torviscosa a Campoformido, grazie all’impegno profuso dalla FAI del FVG e alla sensibilità della Dirigenza Parmalat, si è salvaguardata in toto l’occupazione.