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Giù le mani, su la testa! Giornata internazionale della donna

Questo pomeriggio a Udine, la tavola rotonda promossa dalla Cisl Fvg
Il Sindacato fa il punto sul mondo femminile: “Donne, non siete sole”

“Donne non siete sole: avvicinatevi al Sindacato, alle Associazioni del territorio, alle Istituzioni che possono aiutarvi a far fronte alle violenze, fisiche e psicologiche, a contrastare i soprusi, a far valere i vostri diritti e le pari opportunità sul posto di lavoro ed, in generale, nella società civile”: è il messaggio forte, l’appello lanciato dalla Cisl Fvg, assieme al suo coordinamento donne, nel corso della tavola rotonda organizzata questo pomeriggio a Udine.
E’ una riflessione – quella proposta – a 360 gradi, alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna che diventa un’occasione per fare il punto sul mondo femminile, anche a livello regionale. “Abbiamo scelto per il nostro incontro il titolo Giù le mani, su la testa – spiega la segretaria della Cisl Fvg, Iris Morassi – per alzare la nostra voce a difesa della dignità delle donne, per dire ai potenti di turno e ai violentatori di abbassare le mani, ma anche per invitare le nuove generazioni a non scoraggiarsi perchè non le lasceremo sole nel raggiungimento dei loro obiettivi”.
“La ricorrenza del 8 marzo – aggiunge Renata Della Ricca, responsabile del Coordinamento Donne – rappresenta il momento per fare quadrato, tutti assieme, – donne e uomini – a difesa della componente femminile, per rimuovere quegli ostacoli che ancor oggi di fatto precludono alle donne una piena affermazione”.
Molto è stato fatto, molto c’è ancora da fare, a partire proprio dal lavoro e dalle sue regole. Regole – che stando al Sindacato – vanno cambiate sui tavoli delle trattative, dove devono partecipare ancor di più le donne. Il primo passo la Cisl l’ha fatto con l’introduzione delle cosiddette “quote rosa” ed oltre 800 donne nelle segreterie: ora occorre spingere sulla contrattazione, leva fondamentale per consentire alla risorsa lavoro femminile la conciliazione di vita e professione, ma anche la piena affermazione delle proprie capacità, a parità dei colleghi maschi.
LAVORO Ed è proprio il fronte lavoro – è emerso dall’incontro odierno – che preoccupa. I dati parlano chiaro, con la componenete femminile che sta continuando a pagare alto il prezzo della crisi. Nel II trimestre del 2010, infatti, l’assunzione delle donne ha registrato addirittura un meno 8,7% sull’analogo periodo del 2009, equivalente a 2.100 ingressi in meno nel mercato del lavoro, a fronte di un +4,6%, invece, della componente maschile che segna 814 avviamenti. Un dato pesante, per le donne, che va a sommarsi ad uno storico altrettanto critico se si pensa che nel 2007 le lavoratrici occupate in Friuli Venezia Giulia erano 218.439 (ovvero il 41,8% di tutti gli occupati), mentre a fine 2009 sono scese di oltre 5.100 unità. Di più: nel 2009 le lavoratrici disoccupate sono state 14.525, mentre i maschi disoccupati 13.788; il che significa che le donne, pur rappresentando quasi il 42% della forza lavoro regionale, rappresentano anche la maggioranza dei disoccupati (51,3%). Venendo al commento dei dati più recenti, se nel 2009 la contrazione della domanda aveva penalizzato di più gli uomini, già dal I trimestre 2010 è il segmento femminile a soffrire di più e lo stesso vale sul piano congiunturale “dove si osservano andamenti di genere di segno opposto, negativo per le donne, positivo per gli uomini”.
Sempre nell’ambito professionale, poi, è in netta prevalenza sulle donne che si ripercuote l’odioso fenomeno del mobbing: su 140 domande di aiuto arrivate lo scorso anno ai punti dedicati della Cisl di Gorizia e di Pordenone, ben l’80% ha riguardato lavoratrici.
VIOLENZE Se il lavoro rappresenta una dei nodi critici da sciogliere (anche quando c’è: basti pensare ai diversi trattamenti economici tra uomini e donne o alle occasioni di carriera), l’altro fattore su cui proprio non si può abbassare la guardia è quello delle violenze. Anche qui, purtroppo, sono i numeri forniti dall’Associazione IoTuNoiVoi a parlare fin troppo chiaro. Addirittura il 33,9% delle donne residenti in regione (tra i 16 e i 70 anni) avrebbe subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Dal 1995 alla fine del 2009 si sono rivolte ai Centri antiviolenza presenti in regione oltre 6.400 donne, di cui il 70% italiane e l’80% che ha subito violenza dal partner attuale o dall’ex compagno. Ben l’89,7% delle donne non denuncia l’aggressione e la percentuale sale al 95,3% nel caso in cui la violenza non sia stata esercitata dal proprio partner. Resta, poi, alta – roferisce la Questura – l’attenzione sullo stolking, con 20 casi di ammonimento nella sola provincia di Udine.
Un pensiero infine, non poteva non andare alle vicende del Paese. “Se guardiamo alla considerazione che in Italia hanno le donne – ha chiuso Morassi – c’è veramente da indiganrsi: donne mercificate, trasformate in scatole vuote, una rappresentazione avvilente e distorata che noi non accettiamo. Rispetto a tutto questo non ci stancheremo di dire basta: le donne sono ben altro!”
Ai lavori, introdotti da Iris Morassi, hanno partecipato Renata Della Ricca, coordinatrice donne Cisl Fvg, Giuliana Del Colle, psicologa, Lydie Coulibaly, sindacalista, Eleonora Baldacci, presidente Associazione IoTuNoiVoi Udine, Massimiliano Ortolan – dirigente Squadra mobile, Roberto Cocchi, presidente Iscos Cisl Fvg.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
335.7970621