Case di riposo: il “caro rette”
A seguito dell’incontro avvenuto nel mese scorso presso la Direzione Regionale salute e integrazione sociosanitaria e politiche sociali, in cui ci sono state illustrate le sperimentazioni nei territori dell’Ass 4 e dell’Ass5 del processo di riqualificazione delle case di riposo, la FNP CISL, unitariamente con SPI E UILP, ha ritenuto necessario iniziare un confronto con i gestori pubblici e privati delle case di riposo, al fine di avere indicazioni utili sulla sostenibilità dei contenuti del Regolamento e delle procedure di ri-classificazione e ri- autorizzazione ipotizzate.
In data 6 agosto u.s. abbiamo incontrato il prof. Benelli Presidente della casa di riposo “Moro” di Codroipo a cui sono state formulate le seguenti domande:
Riqualificazione case di riposo percorso per
L’ABBATTIMENTO DELLE RETTE
-VA COLLEGATO ALLA GRAVITÀ DEI CASI E AL REDDITO DOVE TROVARE LE RISORSE?
-TEMPI E PERCORSI PER LA RIQUALIFICAZIONE
– LE RISTRUTTURAZIONI NECESSARIE PER LA RIAUTORIZZAZIONE SONO COPERTE DA CONTRIBUTI REGIONALE O CADONO I COSTI SULLE RETTE E QUINDI SULL’UTENZA?
– LISTE D’ATTESA QUALE IL DATO EFFETTIVO?
– LE SANZIONI ATTUALMENTE PROPOSTE PARI A EURO 10.000(Diecimila) RICADRANNO SULLE RETTE?
RISPOSTE
La retta segue le leggi di mercato in base domanda offerta.
Si parte da una concezione sbagliata in quanto il contributo regionale non viene dato alle case di riposo ma all’utente. Gli interventi finanziari pertanto sono a consuntivo rivolte agli ospiti e non alla casa di riposo.
La rette viene determinata con la stesura del bilancio preventivo solo successivamente avviene l’accredito del contributo.
La composizione della retta si prevede attraverso la previsione dei costi che gravano tutti sulle rette meno le entrate che provengono dalle rette. Le rette sono composte da spese assistenziali e alberghiere.
Gli oneri sanitari sono una partita di giro le stesse non sono a carico dell’utente in quanto rimborsate dalla Regione.
La Regione dovrebbe rimborsarle alle Assl che dovrebbero provvedere a mettere a disposizione il personale infermieristico e fisioterapico invece vengono delegate le case di riposo. Le stesse hanno il dovere di rispettare il rapporto per il personale infermieristico di 1 ogni 15 ospiti mentre per i fisioterapisti il rapporto è di 1 ogni 50 ospiti. Il rimborso è previsto a piè di lista.
Nelle spese assistenziali rientra anche lo smaltimento dei rifiuti.
Per i pannoloni invece provvede alla fornitura direttamente la regione.
Non sono a carico della regione LE SPESE DEL PERSONALE DELLE FIGURE INTERMEDIE (OSS) forse una via da percorrere per l’abbattimento delle rette sarebbe quella di poter chiederne il rimborso attraverso il regolamento della riqualificazione prevedendo anche finalmente la loro formazione.
E’ stato evidenziato che solo a luglio è stato deliberato dalla Giunta, dopo due anni di inerzia e blocco di fatto della legge 44\87, lo stanziamento di fondi per arredi-ristrutturazioni- handicap- minori-edilizia, ma ad oggi mancano i bandi .
Le spese per l’edilizia vedono una copertura da parte della Regione fino ad un massimo dell’80%, il rimanente 20% viene caricato sulle rette.
Si chiede che vengano rivisti e modificati i tempi che riguardano le ristrutturazioni e in base all’urgenza date le priorità.
Inoltre si evidenzia la necessità che la Regione provveda con maggiore celerità non solo all’autorizzazione all’intervento ma anche all’erogazione finanziaria.
SANZIONI non si possono prevedere solo per far dispetto a qualcuno, ma devono essere legiferate in modo da non penalizzare l’utente visto che attualmente sarebbero previste nel bilancio di previsione e ricadrebbero nei costi e di conseguenza nella retta.
Dovrebbe essere prevista la sanzione a totale carico del presidente o gestore e non alla struttura.
LISTE D’ATTESA sono un falso problema in quanto è già partita in via informatica la rilevazione delle 191 strutture presenti in Regione riguardo ai dati incrociati delle domande.
Le graduatorie sono formate attraverso un punteggio attribuito UVD+ variabili quali emergenza, residenza, tempo.
Dati in possesso della Regione in tempo reale (costo del progetto già finanziato e concluso).
CENTRI DIURNI : AD OGGI MANCA IL REGOLAMENTO ATTUATIVO che dovrebbe prevedere la classificazione delle domande per gli ospiti diurni .
Per tali centri sono previsti contributi pari e 2 ml di euro che non possono essere assegnati fin tanto che la Giunta non delibera il regolamento..
I centri prevedono prestazioni riabilitative e accoglienza per l’alzaimer pertanto si chiede che venga coperto dalla Regione il costo sanitario per questi centri dove sarebbe necessaria comunque la presenza sia infermieristica che personale fisioterapista.
Le nostre considerazioni:
A oltre 10 anni dalla Legge Regionale10\98 occorre assumere il tema come una priorità sostenendo la realizzazione di un sistema di assistenza residenziale di elevata qualità la cui realizzazione necessita dell’impegno unitario di tutte le OO.SS. (Confederazione, FNP e Funzione Pubblica) definendo una piattaforma unitaria da sostenere, nelle forme e nei modi con iniziative ritenute necessarie durante tutto il percorso attuativo.
Tale percorso unitario dovrà coinvolgere non solo le strutture regionale ma , nella definizione dei piani attuativi territoriali, i territori .
Avviare un confronto (Regione, Comuni, OO.SS.) per concertare nuovi criteri di riparto degli oneri tra sistema sanitario, sistema sociale ed utenza, regolamentando in modo uniforme sul piano regionale i diritti degli ospiti dei trattamenti e dei costi.
Nel contempo sviluppare la domiciliarità e l’abitare possibile e la residenzialità diffusa sul territorio.
Si dovrà chiedere alla Giunta maggiori risorse.
Occorre avviare uno specifico confronto con la Giunta regionale finalizzato ad acquisire impegni precisi e pluriennali per non far ricadere maggiori costi connessi ai processi di riclassificazione e di accreditamento sull’utenza e sulle loro famiglie.
Infatti, i 2 milioni per i Centri diurni e gli 8,6 milioni di euro in più sono risorse importanti che non possono essere distribuite a pioggia, senza alcun risultato visibile in un sistema che resti fondamentalmente disordinato e preda di forti interessi privati, certo legittimi ma che, comunque, devono restare subordinati alla salute ed alla condizione dei nostri anziani non autosufficienti e delle loro famiglie.
Pertanto riteniamo importante proseguire nei prossimi mesi il confronto con alcuni Enti Gestori delle Case di riposo della nostra Regione.
Udine, 24.08.2010
Per la Segreteria Regionale
Marisa Renata Susanna