CISL FVG: APERTA A GORIZIA LA STAGIONE CONGRESSUALE
Ai lavori presente anche il segretario nazionale generale, Luigi Sbarra. Entrano in segreteria regionale, Renata Della Ricca e Cristiano Pizzo. Franco Colautti va alla presidenza del Caf Cisl Fvg
Entra nel vivo la due giorni della visita del segretario generale nazionale della Cisl, Luigi Sbarra, in Friuli Venezia Giulia. Stamani al Bratuz di Gorizia, si stanno, infatti, svolgendo i lavori del consiglio generale della Cisl Fvg, che proprio oggi apre ufficialmente la sua stagione congressuale. Una stagione che si prospetta all’insegna del rinnovamento generazionale del Sindacato e nel potenziamento dei servizi e dell’assistenza sul territorio e che oggi segna la sua prima tappa con due novità importanti: l’ingresso in segreteria regionale di Renata Della Ricca e Cristiano Pizzo, rispettivamente coordinatori della Cisl di Udine e di Pordenone, e la nomina di Franco Colautti alla presidenza del Caf Cisl Friuli Venezia Giulia. “Si tratta di un passaggio -commenta il segretario Cisl Fvg, Alberto Monticco – che porta un grande valore aggiunto alla nostra organizzazione, passaggio che si aggiunge al rinnovamento che abbiamo avviato quest’anno un corso di formazione di alto livello, organizzato assieme al nostro centro studi nazionale di Firenze dedicato ai futuri dirigenti confederali della Cisl Fvg, e che oggi vede impegnati 12 sindacalisti dei vari territori della regione”.
Tra i temi affrontati oggi, quelli legati all’andamento occupazionale ed economico tanto regionale, quanto nazionale, con un’attenzione puntata anche alle recentissime disposizioni del Governo in materia di green pass e vaccinazioni.
E proprio su questo tema ha incentrato il suo intervento il segretario nazionale, Luigi Sbarra, richiamando ad un grande patto sociale per il lavoro e la crescita. “Il vaccino – ha detto – è l’unica via, l’unica arma che ci consentirà di uscire dall’emergenza in cui siamo entrati nel 2020. Lo abbiamo ribadito con fermezza ieri in occasione del vertice con il Governo: incontro utile per fare chiarezza dopo settimane di confusione istituzionale e inaccettabili fughe in avanti da parte di tante aziende”. Lo ha sottolineato oggi a Gorizia il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra al Consiglio Generale della Cisl Fvg. “Il Governo ha espresso la volontà di adottare oggi un decreto d’urgenza per estendere l’obbligo del certificato verde a tutti i luoghi di lavoro, sia pubblici che privati. Noi non siamo contrari a questa svolta che assicura finalmente un quadro normativo stabile e uniforme sul green pass. E’ importante aver ottenuto la garanzia sulla gratuità di tamponi per i lavoratori fragili, ma contestualmente andranno trovate soluzioni, anche temporanee, per scongiurare che tutti i lavoratori si carichino di costi impropri, vista l’emergenza sanitaria e la consolidata regola che vede le aziende farsi carico degli oneri su salute e sicurezza”, ha sottolineato Sbarra.
“Ma ora bisogna andare oltre la questione importante del Green Pass che ha messo in secondo piano tutte le grandi sfide del rilancio del Paese. La situazione pre-pandemia, che comunque non era certo rosea, resta ancora lontana, con i consumi che languono, l’andamento del Pil che nel novero delle grandi economie resta tra i più bassi e un’occupazione che peggiora in struttura, qualità, quantità: rispetto al 2020 mancano all’appello circa mezzo milione di lavoratori. Al Presidente Draghi abbiamo chiesto ieri di riavviare un confronto su un Progetto Paese sostenuto da un governance partecipata del Pnrr, in stretto rapporto con gli interventi della prossima Legge di Bilancio. Questa stagione decisiva ed irrepetibile del paese ha bisogno di un rinnovato patto sociale su crescita e lavoro, innovazione e partecipazione che dia risposte ai molti nodi strutturali irrisolti: investimenti e riforme che rilancino occupazione specialmente giovanile e femminile, ammortizzatori universali, reti di protezione passiva e attiva, salute e sicurezza, formazione, politiche industriali e infrastrutturali, ricerca e trasferimento tecnologico, reti fisiche e sociali, scuola, sanità, pubblico impiego, riforma del fisco e delle pensioni, non autosufficienza . Non bisogna sprecare altro tempo. La Cisl sosterrà con forza queste priorità e la necessità di un grande accordo di concertazione tra il Governo e le parti sociali anche attraverso iniziative di mobilitazione”.
Al centro della giornata si è imposto anche un altro tema cruciale per la Cisl, ovvero quello delle politiche attive del lavoro, con il segretario regionale Alberto Monticco, che rispetto al green pass, ha voluto sottolineare anche la necessità di implementare e rafforzare i protocolli sulla sicurezza nei posti di lavoro, siglati in questi mesi e che devono continuare a dare una risposta a tutti i lavoratori e garantire l’attività nelle fabbriche e in tutti i posti di lavoro. In questi anni – è entrato nel vivo sul tema politiche attive, Alberto Monticco – abbiamo ampiamente utilizzato gli ammortizzatori sociali, e per fortuna ce n’erano, perché senza di essi non avremmo potuto tenere ancorate in qualche modo le persone al post di lavoro. Tuttavia, le politiche passive del lavoro non possono essere la soluzione a tutto; non si può ragionare solo in un’ottica difensiva. Servono politiche attive vere e mirate, davvero efficaci. Ma su questo c’è molto da fare. Basti un dato su tutti. Negli ultimi 10 anni, in Italia, per ogni 100 euro spesi per le politiche attive, la quota destinata alla formazione è passata dal 50,2% al 30%. Insomma, quasi un dimezzamento, che ha favorito, con risultati opinabili, la concentrazione delle risorse sugli incentivi per la creazione di nuova occupazione, spesso di breve respiro. Questo quando in Europa succede esattamente il contrario, con la spesa in formazione che in Francia raggiunge il 48,2% e in Germania addirittura il 71,1% delle risorse destinate alle politiche attive. Resta poi necessario – per la Cisl Fvg – potenziare anche la gamba della formazione professionale, iniziando a concepirla come una forma di accompagnamento lungo tutta la vita delle persone e, dunque, anche dei lavoratori.
E sulle riforme è intervenuto anche Luigi Sbarra: “Vanno avviate subito riforme che attendono da anni e che riguardano nuove protezioni sociali, ammortizzatori universali e inclusivi, politiche attive, sicurezza sul lavoro, un grande piano sulle competenze, una nuova alleanza tra collocamento pubblico e privato contro lo skill mismatch e per l’accompagnamento delle persone nel mercato del lavoro”. “L’attuazione del Pnrr, la prospettiva di riprogrammazione del nuovo settennio dei fondi strutturali, il fondo Sviluppo e Coesione forniscono una straordinaria opportunità di risorse imponenti necessarie per la ripartenza e la ricostruzione economica e sociale del Paese – ha precisato – da sostenere con un piano di riforme strutturali, condivise e concertate tra Governo e Parti sociali. Questa prospettiva è possibile sostenerla attraverso una forte assunzione di responsabilità che significa saper negoziare un nuovo Patto Sociale tra governo, sindacati ed imprese – ha concluso -, mettendo in priorità crescita e innovazione, investimenti e sostenibilità ambientale, qualità del lavoro e delle produzioni, partecipazione e coesione territoriale e geografica”.