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LA CISL FVG INCALZA SUL TEMA DELL’ATTRATTIVITA’

Riunito il Consiglio Generale della Cisl Fvg. Monticco: “Puntare su formazione, accelerare le transizioni, rafforzare il welfare territoriale”.

Ruota attorno al tema dell’attrattività, la ricetta che la Cisl Fvg lancia dal suo consiglio generale, oggi riunito a Monfalcone, per il futuro del Friuli Venezia Giulia. Attrattività – chiarisce subito il segretario generale, Alberto Monticco – in senso lato, inteso come formazione, come transizioni, come welfare territoriale.

“Dobbiamo – spiega il numero uno della Cisl Fvg – rendere strutturali alcuni passaggi imposti dall’attualità: così, ad esempio, la nostra capacità di favorire gli investimenti e i nuovi insediamenti aziendali garantendo le competenze necessarie e fornendo manodopera qualificata, accanto ad infrastrutture adeguate ed efficienti”. Oltre a puntare sulla formazione, indispensabile a quell’industria 5.0 che dovrà caratterizzare da qui ai prossimi dieci anni, il tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia, occorre accelerare – da una parte – anche sulle grandi transizioni e – dall’altra – sul governo dell’intelligenza artificiale. “Bene – sottolinea Monticco – il protocollo che Confindustria Alto Adriatico intende sottoscrivere su proposta dalla nostra Femca Cisl regionale rispetto ad una regolamentazione congiunta sull’utilizzo dell’AI nelle aziende, ma sarebbe opportuno che questo tema diventasse argomento comune delle parti sociali (sindacati e imprenditori), in modo che le regole individuate a bilanciamento dei diritti dei lavoratori e della produttività, valgano per tutti”. Al pari va spinto l’acceleratore anche sul fronte delle grandi transizioni, a partire da quella energetica, con la Cisl Fvg che annuncia la presentazione a giorni di un documento che racchiude le proposte del Sindacato, ma già si accenna all’opportunità, per la Cisl Fvg, di diversificare, anche con un po’ di coraggio, le fonti energetiche.

Per la sigla cislina, l’attrattività di un territorio non si deve misurare solo in base a parametri economici o di produttività, ma anche sulla propensione ad offrire servizi di comunità, superando pure quella parcellizzazione che sta lasciando scoperti i territori più fragili, come la montagna.

“Per questo – spiega ancora Monticco – chiediamo una riorganizzazione del sistema di welfare territoriale, che comprenda con più forza, ad esempio, la conciliazione accompagnata ai servizi all’infanzia, oltre ad una stretta vigilanza ed un supporto all’occupazione femminile, soprattutto con interventi volti a superare l’intollerabile divario retributivo, tutt’ora esistente, tra uomini e donne e a promuovere una eguale valorizzazione delle competenze, indifferentemente dal genere di chi le possiede. Su questi fronti, auspichiamo che anche attraverso strumenti normativi, come la Legge Regionale sulla Famiglia in costruzione, si possano diffondere e essere privilegiate le pratiche più virtuose”.