PENSIONI: PER QUOTA 100 SI MOBILITA L’INAS CISL FVG
Rischia di tradursi in una corsa allo sportello, il provvedimento del Governo che introduce la cosiddetta “quota 100” per andare in pensione. Lo sa bene l’Inas Cisl del Friuli Venezia Giulia, il patronato che lo scorso anno ha chiuso oltre 47mila 350 pratiche previdenziali. “Nei prossimi giorni – anticipa il presidente Inas, Stefano Cattarossi – contatteremo via lettera i potenziali interessati, così da gestire nel modo più ordinato ed efficiente possibile questa partita”.
Una partita, che – stando alle proiezioni dello stesso Patronato,” effettuate sulla base delle nostre evidenze” – potrebbe coinvolgere in regione attorno alle 10mila persone, tra settore pubblico e privato. “Inutile nascondere – spiegano per la Cisl Fvg, Claudia Sacilotto e per la federazione dei pensionati, Renato Pizzolitto – che siamo di fronte ad una situazione molto delicata, non solo sotto il profilo numerico, ma anche per quanto riguarda la gestione delle pratiche e il funzionamento degli stessi uffici”. In altri termini – si legge in una nota del Sindacato – le uscite repentine, favorite da “quota 100”, potrebbero creare non pochi problemi agli organici, già ridotti all’osso, ad esempio degli uffici pubblici. Uno su tutti, proprio l’Inps, che sta scontando una carenza di personale, pari al 30%.
Guardando al pubblico impiego – rincara il segretario di categoria, Massimo Bevilacqua – già con la norma attuale (vale a dire la Fornero) un migliaio di dipendenti della Regione andranno in pensione e da qui al 2024, considerando anche il personale della sanità e delle centralizzate, parliamo di 4mila persone, che dovranno essere sostituite, attingendo alla cosiddetta “capacità di assunzione”, pena il funzionamento degli stessi servizi”.
Stessa preoccupazione – sottolinea Sacilotto – ce l’abbiamo anche per il privato, perché è chiaro che anche in questo settore i pensionamenti andranno accompagnati da adeguate politiche di assunzione e preparazione professionale delle figure da immettere, riservando un ruolo centrale e strategico allo strumento della contrattazione”.