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RIFORMA SOCIO SANITARIA, POCHE RISPOSTE

Preoccupano le tante criticità  senza risposte. Per la Cisl Fvg occorre che l’assessore apra subito un tavolo di confronto sulla riforma socio-sanitaria.

Un tavolo di confronto su cui portare tutte le criticità a cui la riforma socio-sanitaria approvata dalla Giunta regionale non sta dando risposte: a chiederlo con forza è la Cisl del Friuli Venezia Giulia, dopo aver riunito il suo dipartimento che mette assieme, oltre alla Confederazione regionale e ai territori, le categorie regionali dei pensionati e della funzione pubblica. Fronte comune, dunque, all’interno del Sindacato per rimettere alle proprie responsabilità l’assessore Riccardi dinnanzi ad un tema – quello della salute – che vede la stessa Cisl rappresentare tanto gli operatori del settore, quanto gli utenti. Le criticità su cui intervenire risultano, infatti, neppure sfiorate dalla riforma degli assetti istituzionali del servizio sanitario regionale, né dalle Linee guida annuali di gestione, rese note qualche giorno fa. Parliamo di problemi già ampiamente segnalati, a partire dall’annosa questione delle liste d’attesa, senza contare quelli relativi alla continuità assistenziale, agli accessi del pronto soccorso, al numero unico dell’emergenza, per arrivare alla cartella medica informatizzata. “Di certo – incalza per la Cisl Fvg, il segretario Luciano Bordin – considerate tutte queste criticità ancora inaffrontate e che dovranno necessariamente trovare una risposta, sono un brutto segno gli annunciati tagli di spesa sul personale e la reiterata intenzione di non coinvolgere gli operatori rispetto ad una riforma che li dovrebbe viceversa vedere protagonisti di scelte e decisioni. Viene poi da chiedersi come la Giunta intenderà con questo decurtamento importante di risorse (9milioni) gestire anche le incertezze derivanti dalla riforma degli assetti organizzativi del SSR e dai pensionamenti incentivati da Quota 100, e coprire in modo soddisfacente il turn over, senza caricare ulteriormente il personale di straordinari”. ”Non vorremmo poi – rincara Bordin – che questa incomprensibile politica sul personale comportasse anche un’esternalizzazione dei servizi”. Quel che è certa alla Cisl Fvg è l’urgenza di attivare subito un confronto senza rimpalli tra l’assessore e chi rappresenta concretamente utenza ed operatori, cosa che dovrebbe essere interesse di tutti, parte politica innanzitutto. “Per quanto ci riguarda – conclude Bordin – chiederemo l’apertura immediata di tavoli specifici sulle varie tematiche e criticità, oltre ad avviare sulla riforma un confronto con tutti i territori, per portare a galla le problematiche esistenti e riversarle in una riforma, che altrimenti rischia di restare una scatola vuota, incapace di dare risposte sostanziali”.