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CCNL METALMECCANICI: ENTRANO NEL VIVO LE ASSEMBLEE

Entrano nel vivo le assemblee dei lavoratori, in vista delle consultazioni in programma per i prossimi 19, 20 e 21 dicembre. Il contratto nazionale dei metalmeccanici – che nella nostra regione riguarda direttamente oltre 60mila tute blu – tiene, dunque, banco nei luoghi di lavoro, incassando oggi a Monfalcone anche il via libera, senza riserve, del Consiglio Generale della Fim Cisl Fvg.
“Dopo una vertenza durissima di oltre 13 mesi – ricorda il segretario nazionale di categoria, Ferdinando Uliano – siamo finalmente arrivati ad un contratto unitario ed innovativo. E’ sicuramente il contratto più difficile della nostra storia, ma fondamentale e strategico perché cambierà radicalmente ruolo, partecipazione, competenze e riconoscimento delle professionalità dei lavoratori nelle aziende”.
A individuare i punti salienti dell’accordo, che rimarrà in vigore fino alla fine del 2019, è il segretario generale della Fim Cisl Fvg, Sergio Drescig. “A partire dall’aumento di salario per tutti i metalmeccanici (il cui potere d’acquisto viene saldamente tutelato), il contratto è una escalation di tutele e garanzie innovative: penso, ad esempio, al rafforzamento e valorizzazione del fondo di previdenza complementare Cometa e della sanità integrativa con MetaSalute, ma anche al riconoscimento, in capo ai lavoratori, di un diritto soggettivo importantissimo: oltre a quello della salute e sicurezza, la formazione continua”.
Semaforo verde, poi, a due cavalli di battaglia della Fim Cisl: la partecipazione dei lavoratori e del Sindacato nelle scelte strategiche aziendali e la promozione della contrattazione di secondo livello, anche nelle imprese dove oggi non si pratica, per aumentare la produttività e valorizzare il contributo dei lavoratori. Oltre, naturalmente, alla partita strategica del welfare integrativo, inteso specialmente come erogazione di beni e servizi.
“Grazie alle tutele e garanzie blindate nel contratto – aggiunge Drescig – possiamo affrontare il futuro e le sfide che ci attendono, prima fra tutte quella rivoluzione che è data da Industria 4.0, ma anche porre basi concrete per uscire dalla crisi pesantissima che ha colpito il nostro settore, anche in Friuli Venezia Giulia: basti pensare che il 2016, nonostante qualche timido segnale incoraggiante, si chiude con un bilancio ancora negativo”.
 

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