GIANPIERO TURUS E’ IL NUOVO SEGRETARIO GENERALE DELLA FIM CISL FRIULI VENEZIA GIULIA
â–ºL’elezione Passaggio di consegne in casa della Fim Cisl regionale, con le dimissioni (causa pensionamento) di Sergio Drescig e l’elezione di stamani a segretario generale di Gianpiero Turus.
Quarantanove anni, iscritto alla Fim dal 1993, un passato lavorativo prima all Spei-Orion e poi in Fincantieri, e un presente da sindacalista, dal 2005 nella veste di segretario della Fim Cisl di Gorizia, Turus è stato eletto all’unanimità alla guida delle tute blu, alla presenza del numero uno della categoria, Marco Bentivogli e del segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco.
Quella raccolta oggi da Turus è un’eredità pesante: da un lato c’è la gestione di una categoria in ottimo stato di salute, che, grazie anche al segretario uscente Sergio Drescig e all’impegno di operatori e delegati, conta oltre 9mila iscritti, in costante crescita in tutti i territori; dall’altro ci sono le tante partite aperte, non ultima quella contro la crisi.
â–º Le priorità del neo-eletto Chiare le idee del neo segretario sia sul fronte organizzativo, sia su quello “esterno”. “Una delle priorità – afferma a caldo – è portare a compimento il percorso della regionalizzazione della Fim affinchè ci sia una univoca azione su tutti i territori ed a tutti i livelli, ancora più efficace”. Il che significa superare la logica dei territori e muoversi come un unico organismo che si identifica nel solo territorio della regione Friuli Venezia Giulia. In termini cocreti è lo stesso Turus ad elencare le azioni in agenda: aumentare le rsu in tutte le aziende; rafforzare i delegati attraverso la formazione, che deve essere continua anche per i segretari e gli operatori; singere sul sistema di comunicazione sia interno che esterno a tutti i livelli; varare progetti mirati di proselitismo partendo anche dalla costituzione di un gruppo giovani.
Quanto, invece, al fronte “esterno”, ovvero alla situazione del comparto metalmeccanico, non mancano i motivi di preoccupazione dattati da una fotografia a luci ed ombre.
â–º La fotografia del comparto Se al 2016 (stante un’indagine condotta a livello regionale dalla stessa Fim Cisl) su 11.014 lavoratori del settore “campionati, ben 6.494 risultavano interessati da processi di crisi, dovendo fare i conti con una riduzione o sospensione dell’orario di lavoro o, ancora, con cassa integrazione e mobilità, oggi la situazione continua ad essere difficile, fatta eccezione per quelle realtà che stanno scommettendo sull’export, in particolare oltreoceano. Tuttavia – e il dato sicuramente apre qualche spiraglio – si sta registrando complessivamente un calo della cassa integrazione ed il ritorno, almeno per alcuni, alla normalità.
â–º L’analisi “Ci sono – commenta Turus – eccellenze come Fincantieri che, dopo l'accordo con i francesi, è la vera rappresentazione dell'idea di un'industria europea, con una capacità produttiva internazionale che ha carichi di lavoro per i prossimi 10 anni. E poi ci sono situazioni, invece, da monitorare con molta attenzione come, per esempio, quella di Mangiarotti che, pur essendo un'azienda moderna, con prodotti di tecnologia avanzata nel settore nucleare, e per la quale si potrebbe facilmente declinare la definizione di industria 4.0, sconta disavanzi di bilancio e scelte della casa madre americana Westhing house”.
“Il Friuli Venezia Giulia – prosegue il segretario fimmino – seppur in ripresa non è ancora completamente fuori dalle secche della crisi industriale degli ultimi anni. Per questo è urgente potenziare le infrastrutture e valorizzare le industrie che fanno ricerca e innovazione, cambiando i metodi classici di intervento che arrivano in soccorso quando ormai è troppo tardi.
La disoccupazione del comparto metalmeccanico è ancora alta rispetto alla situazione precrisi, ma allo stesso tempo c'è una richiesta di figure professionali specializzate che molte volte non viene soddisfatta”.
â–º Focus sui territori Situazione a macchia di leopardo in tutto il Friuli Venezia Giulia. Partendo dalla provincia di Udine, si registrano alcune criticità, come ad esempio quelle legate alla Mangiarotti di Sedegliano (120 dipendenti) con il forte indebitamento della proprietà statunitense, alla Modine Manufactoring (ex Luvata – 850 addetti), con la chiusura dello stabilimento austriaco, alla multa comminata al Gruppo Pittini (850 dipendenti) e alla Pilosio (100 lavoratori), azienda storica, ammessa alla procedura di concordato. Non mancano, tuttavia, le situazioni positive ed i rientro alla normalità per alcune aziende: Freud-Bosch (500 dipendenti), leader nella produzione di lame ed utensili da taglio, che sta continuando ad investire in tecnologie, infrastrutture e personale; Automotive Lighting (930 dipendenti e 200 lavoratori in somministrazione), che registra volumi di lavoro in costante crescita, anche grazie alla commessa fanali per i Suv Porche Cayenne, e che sconta soltanto la difficoltà di trovare alte professionalità da inserire in organico; Weissenfels (850 dipendenti), che finalmenteè tornata a dare piena occupazione. Quanto alle province di Trieste e Gorizia, accanto alle situazioni di incertezza notre come quelle legate, ad esempio, alla Ferriera di Servola o alle difficoltà concalmate come alle Goriziane, si è tornati a firmare i contratti integrativi aziendali: così alla M.W.Fep, alla Roen Est e alla Ocsa. Novità positive, poi, per la Astrel Group di Mossa, dove per far fronte ai carichi importanti di lavoro si stanno utilizzando lle ore di straordinario obbligatorie e per la Sbe Varvit, che segna un insapettato aumento dei volumi d’ordine soddisfatti dal ricorso allo straordinario. Infine, anche la provincia di Pordenone vede una ripresa del lavoro, con un buon rallentamento della richiesta di cigo, anche se siamo ancora lontani dalle performance pre-crisi. Miglioramenti si registrano, rispetto all’accordo ministeriale del 2014, all’Electrolux, sia sul fronte degli invetimenti su processo e prodotto, sia sul numero di pezzi, con il 2017 che dovrebbe chiudersi con 860mila pezzi contro i 750mila previsti dal piano. Restano, tuttavia, le incoglite sulla solidarietà e sugli esuberi. Bene anche Electrolux Professional, Savio Macchine Utensili e la Siap di Maniago, che dopo un periodo difficile di crisi finanziarie, si sta consolidado come realtà sempre più strategica.
â–º L’attualità “Abbiamo scavallato la crisi e oggi prevalgono o segnali positivi per quanto riguarda il settore industriale e della metalmeccanica. Certo ora vanno sostenuti gli investimenti in tecnologia e formazione e, proprio a questo proposito, vigileremo contro chi, nella legge di bilancio, vorrebbe neutralizzare il nesso tra formazione e contrattazione aziendale”.
â–º La nuova segreteria Fim Cisl Fvg Assieme a Gianpiero Turus sono stati eletti in segreteria Pasquale Stasio e Gianni Piccinin.