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“ADESSOBANCA” SBARCA ANCHE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Sei punti chiave per re-indirizzare il sistema bancario verso quelle logiche sociali che sembrano ormai dimenticate e che, invece, sono indispensabili al rapporto di fiducia che deve sussistere tra istituti di credito, da una parte, e cittadini, lavoratori e imprese, dall’altra. Sei punti strategici raccolti in un Manifesto programmatico e concreto, elaborato dalla First Cisl e dall’Adiconsum, e che oggi sbarca anche in Friuli Venezia Giulia, presentato a Udine nel corso di una tavola rotonda cui hanno partecipato anche alcuni candidati al Parlamento (Franco Iacop, Sandra Savino, Carlo Pegorer, Elena Bianchi).
La tutela del credito, ma anche del lavoro diventa, dunque, uno degli elementi prioritari su cui intervenire, un’asse su cui lo sviluppo regionale e nazionale deve poter contare. “Abbiamo la necessità – spiega il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco – di ritrovare delle banche davvero a servizio del territorio, inteso come insieme di persone e di imprese, e funzionali ad un sistema complessivo di sviluppo. Quante aziende, in questi anni, hanno chiuso perché, pur se solide e valide, non avevano liquidità? Quante piccole imprese si sono salvate grazie al sacrificio dei lavoratori, piuttosto che per l’intervento del sistema bancario? Questo a sottolineare come quello del credito sia un problema da affrontare con estrema urgenza e da inserire dentro un’idea globale di crescita dl territorio”.
“Quello che vogliamo evidenziare con il nostro Manifesto – chiarisce il segretario generale della First Cisl Fvg, Roberto De Marchi – è la necessità di una riforma vera del sistema bancario, socialmente utile, il che si traduce nel fatto che le banche non possono più essere case da gioco e tanto meno usate come ascensori sociali per signorotti di paese o per dispensare favori agli amici. Il sistema del credito e della finanza si è involuto in una visione egoistica e predatoria, creando danno al territorio e alle comunità, come hanno dimostrato le crisi ancora in corso (è notizia di questi giorni quella di ulteriori 37 esuberi ad Hypo Bank)”.
“La nostra finalità è anche quella di monitorare in tutto il territorio nazionale le conseguenze delle cessioni dei crediti problematici da parte delle banche su imprese e famiglie, esposte al rischio di speculazioni e perfino di potenziali abusi e far emergere eventuali comportamenti spregiudicati, se non violenti, e di aiutare i debitori più deboli a non cadere nella trappola dell’usura”. Come? Creando a livello nazionale un Osservatorio sul credito deteriorato e costruendo una rete capillare, diffusa in tutte le nostre sedi provinciali, di sportelli di ascolto e sostegno per le famiglie e le imprese assoggettate a procedure di recupero dei crediti da parte di soggetti diversi dalle banche in cui il debito era stato contratto.
Quanto alle sei proposte del Manifesto è il segretario nazionale della Fisrt Cisl, Giulio Romani ad entrare nel merito: restituire le banche ai cittadini, ad esempio prevedendo una rappresentanza minima obbligatoria dei dipendenti negli organi elettivi di controllo e la presenza di una componente a tutela dei risparmiatori e dei lavoratori nelle funzioni aziendali di controllo; salvaguardare i risparmiatori, predisponendo un unico questionario Mifid, responsabilizzando la Consob nella verifica dell’effettiva rischiosità dei prodotti finanziari venduti e facendo divieto per le banche di utilizzare finestre temporali ristrette per la vendita di prodotti finanziari; dare valore agli NPL e combattere speculazioni ed abusi; redistribuire in modo responsabile i top manager, applicando anche un tetto massimo ai compensi; punire i responsabili dei disastri bancari, creando anche una procura dedicata ai reati finanziari, oltre a istituire il reato di disastro bancario.